Metti una sera d’estate su di una terrazza a Capri: il tramonto incendia il cielo e ogni forma è illuminata d’oro. Il bar dell’albergo è pieno come al solito, ma lei spicca tra tutti. E non è per il lungo vestito da sera rosso che segna ogni curva del suo corpo, ma per il suo profumo, per quel carico di sensualità che si sprigiona dal generoso decollete. Una donna che alloggia qui da alcuni giorni. Ogni volta che scendo dalla mia camera d’albergo, per iniziare la serata, è lì appoggiata al bancone del bar mentre sorseggia sempre lo stesso cocktail dal colore rosa pallido. Vorrei avvicinarla semplicemente per conoscere qualcosa di più di questa donna stranamente sola. Ma il mio sesto senso mi suggerisce di stare alla larga, potrebbe essere un incontro fatale..La gamba ospita una fondina ben celata, potrebbe essere una spia o qualcosa del genere. In fondo, sono anch’io in vacanza e non ho voglia di avventure pericolose. Ma forse non è una fondina, forse è solo un reggicalze. Forse sto fantasticando troppo a causa del secondo Gin Tonic!
Ma parliamo invece di questo profumo che non è affatto immaginario e che si chiama Zafferano di Acqua di Parma. Il bergamotto apre la strada all’arancia amara, al mandarino e al coriandolo. Il cuore è rinfrescato dal fiore d’arancio, dalla delicatezza dello zafferano mentre escono pian piano la rosa e il gelsomino. Il cuore ha un equilibrio commovente tra fiori e agrumi. Non so come ma l’arancia spinge tanto oltre la sua normale durata, forse perché sostenuta da un gelsomino delicatissimo. Il fondo è completato da vaniglia, note legnose e accenni di fava tonka. Questo profumo è talmente costruito bene da risultare troppo educato, troppo bello…troppo. Ma va bene così, perché sono stufo di profumi sgraziati o peggio copiati. Zafferano è un grande profumo, va a prendere il posto tra i primi dieci della mia collezione di capolavori.
Flacone elegantissimo e prezzo interessante, soprattutto nella versione grande.
Marco Rondinelli
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