La storia …

Prima dell’avvento della lampadina elettrica, la candela era sinonimo di illuminazione. Un oggetto d’uso comune e carico di significati.

Candele e candelabri vengono ritratti per la prima volta in alcune opere greche. Presso l’Antica Roma erano in uso cordoni di canape immersi nella pece, o in cera animale.

Si fabbricavano pure lumi funebri di midollo di giunco imbevuti di grasso.

Oltre ai grassi animali e alla cera d’api si sono fin dall’antichità utilizzate anche cere vegetali, nella produzione di candele.

In Giappone le prime candele vegetali erano prodotte con cera estratta dal mallo di noce mentre in India la cera veniva prodotta dall’albero di cannella.

All’effetto di produrre luce, ben presto si aggiunse quello simbolico di protezione, di salvezza dalle forze oscure.

La luce della candela divenne simbolo di fede e grazie al Cristianesimo ebbe una rapida diffusione in Occidente.

Le candele a stoppino apparvero nel primo Medioevo e venivano utilizzate anche per misurare il trascorrere del tempo negli affari giudiziari.

Le candele prodotte con grasso animale, più economiche di quelle di cera d’api, erano più diffuse e venivano anche preparate in casa.

Gli artigiani  trascorrevano intere giornate chini sui crogioli di cera, immergendo gli stoppini di cotone.

Il grasso dei capodogli non emetteva cattivi odori e produceva una fiamma brillante e per questo venne utilizzato su larga scala nel Diciannovesimo secolo.

I balenieri rischiavano la vita – come si legge in  Moby Dick – il prezioso olio veniva quotato nelle principali Borse merci.

Nel 1825 Chevreul e Gay-Lussac – due chimici di origine francese – gettano le fondamenta dell’industria stearica (stearico: acido ottenuto dalla saponificazione di grassi animali e vegetali) e presentarono un brevetto per “preparare l’illuminazione con l’uso di acidi grassi solidi o liquidi.

De Milly e Motard, nella fabbrica de l’Étoile a Parigi, inventarono il processo di saponificazione e, nel 1846 Newton realizzò la prima macchina per candele.

La scoperta della stearina fu molto importante, ma la vera rivoluzione arrivò con la raffinazione del petrolio, dalla quale si ottenne la paraffina. Questo materiale consentiva di produrre candele a costi competitivi.

Nel 1879, con l’invenzione della luce elettrica, le candele vissero un progressivo declino come fonte di illuminazione, per essere riscoperte solo in tempi più recenti, come complementi d’arredo usando cere vegetali prodotte soprattutto dalle piante di soia e di palma con una qualità e purezza nettamente superiore.

Negli ultimi tempi invece la candela è ritornata ad illuminare ma soprattutto profumare le nostre case.

Perchè regalare una candela a Natale …

Regalare una candela significa augurare luce, speranza e calore … con aromi evocativi come frutta candita, pino, legno di cedro, biscotti allo zenzero… e subito si pensa alla tavola imbandita a festa il giorno di Natale.

Paola Gambarini

 

 

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