Composta da 4 fragranze seducenti, Enclave, Crimson Rocks, Ashore e Meander, ciascuna delle quali raffigura il carattere dell’Oman. Traendo ispirazione dal suo paese d’origine, il Sultanato dell’Oman, queste sofisticate miscele di profumi squisitamente contrastanti sono una forza liberatoria dell’immaginazione creata da profumieri di fama internazionale. La collezione Renaissance suscita un’emozione crescente di connettività interiore, tratta della natura mozzafiato del Sultanato, evocando contorni pittoreschi, colori ed essenze speciali e uniche.
https://www.profumeriagambarini.it/category/profumi/amouage/renaissance-collection-amouage/
Ed ora una bella storia …
Nel regno di Renaissance
Come disse un archeologo leggendario, la X non indica per forza il luogo del tesoro. Ma se l’istinto ti dice che quello è il punto giusto, ti devi fidare. Queste sono le parole che passavano per la mente di George mentre osservava il tramonto seduto su di un masso. In quel piccolo appezzamento di terra, attorniato da montagne lussureggianti, esisteva ancora un antico regno, e una vera e propria corte con tanto di maharaja. Di fronte a lui possenti torri si stagliavano nel sole rosso e il palazzo era tinto di un rosa tenue. All’interno di questo palazzo c’era il tesoro agognato, la mappa segnava con una X il centro del palazzo. Durante la notte si sarebbe introdotto nello stabile approfittando del cambio di turno degli inservienti.
Gli fu abbastanza facile arrivare alle cucine e travestito da cameriere cominciò a esaminare le stanze della sontuosa residenza. L’enclave di Moddul era un paese piccolo come lo stato del Vaticano, e concentrava immense ricchezze e risorse minerarie, grazie all’immensa rete di gallerie sotto il palazzo. Nelle viscere della terra, si diceva che esistessero immense cavità colme di pietre preziose.
Il tesoro che George cercava era un diamante chiamato il Gelsomino di Kamila. Avrebbe dovuto rubarlo per conto dello stesso maharaja, per testare la sicurezza del palazzo. Non c’era modo di sapere dove poteva trovarsi il cristallo, e George doveva intrufolarsi in fretta negli appartamenti regali prima di essere scoperto.
Le finestre erano aperte e dal giardino interno si liberava un forte profumo di rose che si mescolava alle note mielate dei dolci che George portava sul suo vassoio d’argento. Una donna con simile profumo l’avrebbe eccitato a tal punto da indurlo alla follia (Amouage Crimson Rocks).
Scese velocemente le scale, verso la veranda dove il sovrano di Moddul si stava intrattenendo con i suoi ospiti sorseggiando tè. Al centro del tavolo c’erano grandi vasi colmi di menta fresca e ciotole piene di spezie aromatiche. Tra un sorso di tè e l’altro, il maharaja apriva baccelli di cardamomo, e ne schiacciava i semi tra le dita. L’aria era satura di questo meraviglioso profumo balsamico e mentolato (Amouage Enclave). George servì i presenti e si diresse velocemente verso le cucine.
Una guardia incrociò il suo sguardo e lo prese per un braccio facendogli cadere alcuni dolci dal vassoio. Lo fissò lungamente per capire chi fosse, ma non disse nulla mentre lo lasciava andare. La guardia aveva avvicinato la sua faccia alla sua a tal punto da poterne sentire l’odore. L’uomo aveva un profumo verde di vetiver e di semi di carota, smorzati da resine e iris polveroso: un buon profumo, che si addice ad un uomo d’azione (Amouage Meander). George raccolse i dolci da terra e vide che il gorilla stava parlando con il capo della sicurezza: lo avrebbero tenuto d’occhio, e questa non ci voleva. Prese fiato e decise di agire in fretta, si tolse la divisa da cameriere e pensò di mescolarsi con gli ospiti indossando abiti tradizionali. Decise di violare le stanze del maharaja girovagando per il palazzo alla ricerca di un bagno. Una porta dalle decorazioni barocche lo attirò, e approfittando dell’assenza di controlli manomise la serratura. Davanti a lui si aprì un corridoio lungo e adornato di colonne di marmo sormontate da capitelli dorati. Percorse lentamente tutto il tappeto seguendo il canto di una voce soave. Man mano che percorreva il corridoio, un profumo inebriante si faceva sempre più forte. Arrivò davanti alla porta e si affacciò con discrezione. La donna si girò e senza alcun allarme si diresse verso di lui. Il suo viso splendeva di una bellezza imbarazzante, e sembrava non essere sorpresa nel vederlo. Gli mise le braccia attorno al collo e gli disse: “George la stavo aspettando, io sono Kamila”. Il suo corpo emanava profumo di gelsomino, talmente fresco da sembrare appena raccolto (Amouage Ashore). George sorrise e si rilassò, perché il diamante stava per essere rubato…
Marco Rondinelli